1818 - La compagnia di marionette del ferrarese Jacoponi arriva a Torino. Con loro era Luigi Lupi ex garzone di drogheria che quello stesso anno sposerà Carla Jacoponi.

1823 - Luigi Lupi si mette in proprio: affitta un teatrino vicino alla chiesa di S. Martiniano, in Via S. Francesco d’Assisi e presenta al pubblico torinese la marionetta e le gesta d’Arlecchino. Il 19 ottobre, debutta con una vera e propria commedia: “La Gastalda veneziana” di Goldoni.
1824 - In quest’anno i teatri sono chiusi in lutto per la morte di Vittorio Emanuele I. Luigi Lupi ha il tempo così di allestire due nuovi spettacoli: “Pigmalione” e “Il trionfo dell’amore”. Ma nel repertorio della compagnia trovano posto vari generi come la prosa e il varietà, l’opera lirica e il balletto. Tutto rigorosamente con la marionette.
1840 - Debutta Gianduia come sostituto d’Arlecchino in tutte le produzioni Lupi. Dal repertorio tipico di una compagnia lombardo-veneta si passa ad uno più tipicamente sabaudo e piemontese valorizzando i lavori di Giovanni Toselli autore di prosa in dialetto piemontese. Toselli fonderà il Teatro D’Angennes, tempio del teatro dialettale.>1843 - Muore Luigi Lupi e lo sostituisce il figlio Enrico.
1875 - È di questi anni la produzione più ricca di fondali, marionette e oggetti di scena.


1876 - La pantomima burlesca “Dalla Terra alla Luna” da Verne è rappresentata con successo dalle marionette Lupi al Kizalfy’s Theatre di Philadelfia.
1881 - Il Teatro di S. Martiniano è spianato per lasciar posto alla futura Via Pietro Micca.
1884 - La Famiglia Lupi acquista il glorioso Teatro D’Angennes.

1887 - Nella monarchia ex capitale, le marionette rendono omaggio a Garibaldi; esce, ed è un successone: “L’eroe dei due mondi”.
1891 - Gli ultimi dieci anni hanno segnato un nuovo periodo di grossa produzione di marionette e fondali. Per il Gianduia lavorano scenografi e pittori del Teatro Regio di Torino: Bosio, Gastaldi, Venere, Gheduzzi, Fontana, Provinciali, Recanatini, Morgari, Vacca ecc…
1892 - Esce, immancabilmente, “Cristoforo Colombo”.
1897 - Fine secolo, a Torino le marionette parlano sempre più piemontese, esce un piccolo classico: “Turin ca bugia” seguito da “E ti, asto vedula?”.
1912 - La presa della Libia è salutata dal bel “Gianduia a Tripoli” di Luigi Lupi V. L’anno successivo, seguendo le cronache è il turno di “Gianduia nei Balcani”. E sarà un caso, ma il “tuti a ca’ del Diau” del 1914 sembra salutare veramente l’inizio della Prima Guerra Mondiale.
1936 - Dopo cinquantadue anni d’attività il Teatro Gianduia chiude.
1946 - Passata la bufera della guerra, la compagnia, senza una sede, viene ospitata da vari teatri cittadini, tra cui il Carignano, il Godetti, l’Alfieri e il Romano, finchè trova una sede stabile in un salone sotterraneo della galleria metropolitana di via Roma.
1960 - Apre il Teatro Gianduia di via Santa Teresa con lo spettacolo “Pinocchio”, seguito da “Biancaneve e gli otto nani”.

1962 - Con “Pollicino” di Luigi Lupi VI comincia la serie di rifacimenti di grandi fiabe e romanzi per i più piccoli.
1978 - Viene inaugurato il Museo della Marionetta di Torino adiacente al Teatro Gianduia. Una parte del materiale storico giacente nei magazzini Lupi viene esposto in quattro ampie sale.
1985 - Con “Re Orso” di Arrigo Boito si apre una trilogia di grandi produzioni e di grandi successi. L’anno seguente uscirà “Pietro Micca” – che è in realtà il rifacimento di un libretto ottocentesco- e l’ “Aida” di Verdi.